La XII edizione della “Juta”, appena conclutasi è stata caratterizzata nonostante il clima non favorevolmente piacevole da una ricca partecipazione di gente. Dagli ospiti che nei vari convegni hanno illuminato con i loro interventi tematiche attinenti il “Culto Mariano”, ed in particolar modo l’antropologa, Barbara Terenzi,dell’Istituto centrale demoetnoantropologico del Ministero dei Beni Culturali, che ha tracciato un ipotetico percorso di studio e approfondimento in materia; agli Artisti che si sono esibiti in ogni angolo, piazza ed infine sul palco centrale, ai Volontari, che con i loro stands gastronomici ed associativi hanno reso piacevole l’ospitalità in loco.
Non ultimi certamente, gli Artigiani. La loro provenienza è dalle diverse aree del meridione, i loro oggetti hanno significato un tributo di folklore qualitativo durante i tre giorni dell’evento. Ma come sempre, il contributo vero, unico, decisivo è stato dato dalle persone convenute, in migliaia a casa di “Mamma Schiavona”. Due sono stati i momenti di ritrovo per i fedeli che si sono recati ”Add’ a Maronna”. Caratteristica ed unica a vedersi, la sfilata di cavalli e carrettoni che hanno “invaso” il centro storico di Ospedaletto, offrendo momenti irripetibili per la gioia dei presenti. Momenti di preghiera, si sono alternati tra le orazioni in chiesa e i canti alla Madonna delle varie paranze convenute e del concerto del maestro Valerio Ricciardelli . Finale col botto,ieri sera del maestro concertatore Ambrogio Sparagna, che ricco della sua esperienza musicoetnoantropologica ha revocato in Irpinia momenti vissuti in Salento con la Notte della Taranta. L’intera amministrazione comunale ringrazia per la partecipazione, il gruppo di artisti di strada, di Angelo Picone, tutte le paranze intervenute, gli Zampognari del Cilento, le Donne della Tammorra, Napolitanarte, Cunserva Amara, i Via Toledo.Oltre l’Ail provinciale, quest’anno anche l’associazione nazionale onlus “trenta ore per la vita” , ha dato il patrocinio morale. L’Anpas di Ospedaletto, la Pro loco, lo Slow food Partenio e l’Irpinia trekking, hanno contribuito in maniera decisiva alla buona riuscita della kermesse. Se Ospedaletto è la città della Madonna di Montevergine , in campo gastronomico da oggi sarà la città del Bianco Torrone d’Italia. Trinomio storia, fede, gastronomia, che sarà di solida base per lo sviluppo di turismo plurigiorno caratteristico dell’economia regionale. Questo è quanto affermato infine dall’onorevole Giuseppe De Mita, responsabile delle politiche di turismo e cultura della regione Campania.
Non ultimi certamente, gli Artigiani. La loro provenienza è dalle diverse aree del meridione, i loro oggetti hanno significato un tributo di folklore qualitativo durante i tre giorni dell’evento. Ma come sempre, il contributo vero, unico, decisivo è stato dato dalle persone convenute, in migliaia a casa di “Mamma Schiavona”. Due sono stati i momenti di ritrovo per i fedeli che si sono recati ”Add’ a Maronna”. Caratteristica ed unica a vedersi, la sfilata di cavalli e carrettoni che hanno “invaso” il centro storico di Ospedaletto, offrendo momenti irripetibili per la gioia dei presenti. Momenti di preghiera, si sono alternati tra le orazioni in chiesa e i canti alla Madonna delle varie paranze convenute e del concerto del maestro Valerio Ricciardelli . Finale col botto,ieri sera del maestro concertatore Ambrogio Sparagna, che ricco della sua esperienza musicoetnoantropologica ha revocato in Irpinia momenti vissuti in Salento con la Notte della Taranta. L’intera amministrazione comunale ringrazia per la partecipazione, il gruppo di artisti di strada, di Angelo Picone, tutte le paranze intervenute, gli Zampognari del Cilento, le Donne della Tammorra, Napolitanarte, Cunserva Amara, i Via Toledo.Oltre l’Ail provinciale, quest’anno anche l’associazione nazionale onlus “trenta ore per la vita” , ha dato il patrocinio morale. L’Anpas di Ospedaletto, la Pro loco, lo Slow food Partenio e l’Irpinia trekking, hanno contribuito in maniera decisiva alla buona riuscita della kermesse. Se Ospedaletto è la città della Madonna di Montevergine , in campo gastronomico da oggi sarà la città del Bianco Torrone d’Italia. Trinomio storia, fede, gastronomia, che sarà di solida base per lo sviluppo di turismo plurigiorno caratteristico dell’economia regionale. Questo è quanto affermato infine dall’onorevole Giuseppe De Mita, responsabile delle politiche di turismo e cultura della regione Campania.
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