E' una associazione che si occupa di Turismo Sociale,Solidale e Sostenibile ed è impegnata ad estendere i diritti sociali dei cittadini consentendo e promuovendo l’accesso alla vacanza al maggior numero di persone, senza distinzione di età, appartenenza culturale, disponibilità economiche e capacità fisiche.

venerdì 29 gennaio 2010

Tour Vesuviano

Si è svolta a Villa Campolieto ad Ercolano, nella sede e a iniziativa della Fondazione Ente Ville Vesuviane, una riunione di Enti e Istituzioni pubbliche e private, che operano per la più ampia valorizzazione culturale e scientifica del territorio vesuviano (Università di Napoli Federico II, Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Tess Costa del Vesuvio, Osservatorio Vesuviano di Napoli, Impianti Enea C.R. di Portici, Museo Ferroviario di Pietrarsa, Università Suor Orsola Benincasa, Seconda Università di Napoli, Centro Internazionale per gli Studi di Hercvlanevm, Associazione “Amici per Pompei”).“Si è trattato di un primo incontro ricognitivo che però ha dimostrato immediatamente notevoli capacità propositive – riassume il prof. Galasso, presidente della Fondazione promotrice – con importanti contributi per l’illustrazione sia delle attività specifiche di ciascuno degli enti partecipanti, sia delle possibilità di iniziative di comune interesse che sono state indicate, quale, ad esempio, un possibile ‘Tour vesuviano’, inteso come ‘pacchetto turistico-culturale da definire e organizzare a iniziativa degli enti che intendessero parteciparvi”.I presenti hanno largamente condiviso l’iniziativa dell’incontro, che sarà proseguita periodicamente, e hanno manifestato la loro piena disponibilità a sviluppare l’idea di un’attività sinergica e comune degli enti interessati, ritenuta ricca di concrete e promettenti potenzialità.

giovedì 21 gennaio 2010

Se il viaggio scolastico è un lusso

Gli studenti: "Prezzi alle stelle"
di Bianca De Fazio
«I viaggi con la scuola dovrebbero essere alla portata di tutti e non contribuire ad evidenziare le differenze economiche fra gli alunni, dovrebbero essere un momento di aggregazione tra gli studenti, e la scuola dovrebbe fare da garante per questo. Purtroppo, però, non è sempre così e accade che il viaggio con la scuola da momento di gioia e coesione si trasformi in motivo di contrasto». Inizia così la lettera che alcuni studenti del liceo scientifico Tito Lucrezio Caro hanno scritto a "Repubblica" per polemizzare contro le scelte della loro scuola, nella quale «il viaggio all´estero più economico (Praga) costa 480 euro per 5 notti con mezza pensione, per non parlare di quelli più cari come le isole Canarie (835 euro), Parigi (650 euro) o Barcellona (640 euro)». Un tema, quello dei viaggi d´istruzione, che in queste settimane entra nel vivo, nelle scuole superiori, ma anche alle medie, visto che nei prossimi mesi saranno oltre 250 mila gli studenti della Campania coinvolti in trasferte dentro ed oltre i confini nazionali. Un business che risente della crisi con un calo di oltre il 18 per cento del numero di viaggi, secondo le stime già realizzate dall´Osservatorio del Turismo scolastico. «E se sembra fuori luogo quel viaggio alle Canarie - spiega la dirigente del liceo Caro, Liana Nunziata - è bene che si sappia che era frutto di una specifica richiesta di un Consiglio di classe». Funziona così: il Consiglio di classe (compreso il rappresentante degli studenti) formula delle proposte sulla base delle attività didattiche programmate. «Poi - aggiunge la Nunziata - si mettono a confronto le offerte delle varie agenzie turistiche e si sceglie quella che meglio soddisfa le nostre esigenze. Ma quel viaggio alle Canarie è già saltato perché troppo costoso. Un viaggio, lo ripeto, frutto del percorso didattico dei ragazzi di una classe, che sono in contatto con un osservatorio astronomico delle Canarie nell´ambito di un importante progetto sullo studio dell´astronomia. Scartata quell´ipotesi, le altre mete individuate per i viaggi di quest´anno sono Parigi, Budapest e Praga, con spese attorno ai 5-600 euro. E per chi non può permettersi la spesa (ma nessuno, sino ad ora, ha sollevato il problema) c´è un contributo della scuola». Cifre significative, ma è difficile risparmiare se, come accade al liceo di via Manzoni, «i genitori chiedono alberghi con non meno di tre stelle - racconta la dirigente Nunziata - e spostamenti solo con voli di linea». Scartati i biglietti low cost, le tariffe salgono inevitabilmente a vista d´occhio.
È col low cost e con hotel senza pretese che si riescono a contenere i costi, invece, all´Istituto tecnico commerciale Galiani, di via don Bosco. «La nostra scuola ha un´utenza difficile, ma sono sempre riuscita a garantire i viaggi anche a chi è più in difficoltà - racconta la dirigente, Armida Filippelli - . Qui vige una regola: o va tutta la classe o non si va. Se il viaggio diventa per pochi, lo si annulla. E per evitare di far spendere troppo alle famiglie, voliamo low cost e pernottiamo in ostello. All´estero gli ostelli offrono un´ospitalità alberghiera di qualità ma a prezzi contenutissimi. L´anno scorso i ragazzi sono stati a Berlino, con questa formula, spendendo solo 350 euro (ed a Berlino hanno anche girato un documentario).E stavolta andranno in Spagna o in Francia, per cifre analoghe». Gli studenti fanno un´esperienza importante, quella dell´estero, ed imparano che al vero viaggiatore non serve il lusso. Soluzioni a portata di portafoglio le sperimenta anche l´istituto tecnico Serra, che per i ragazzi che scelgono la formula del viaggio-studio (una settimana in Inghilterra con la frequenza di corsi intensivi di lingua) ha optato per l´ospitalità presso le famiglie locali. «Il soggiorno dura un´intera settimana - racconta la preside Annamaria Ceccoli - e nel costo (circa 500 euro) è compreso anche il corso di inglese. Circa 300 euro costa invece il viaggio che quest´anno i ragazzi faranno a Ravenna e se ufficialmente la scuola non ha la possibilità di spesare chi non è in grado di pagare, di fatto si cerca di venire loro incontro». Ogni scuola ha il suo metodo, per farlo. Al Nautico Duca degli Abruzzi la preside, Angela Procaccini, racconta che la cifra può essere rateizzata «pagando piccole quote da 25 euro già dai primi mesi di scuola», mentre al liceo scientifico Alberti, dove il viaggio d´istruzione di quest´anno ha per meta Budapest e costerà 360 euro, la scuola offre a tutti i partecipanti un contributo di 50 euro

martedì 19 gennaio 2010

TURISMO In arrivo i "Buoni vacanza"

L'iniziativa è riservata ai cittadini italiani con redditi bassi. Prenotazioni al via dal 20 gennaio
L’iniziativa, riservata ai cittadini italiani, permetterà a coloro che hanno redditi bassi, di godere qualche giorno lontano da casa nei periodi di poca affluenza. «La famiglia - afferma il Presidente Regionale CTA (Centro Turistico Acli) Pino Vitale - è, da sempre al centro della nostra attenzione e l’obiettivo primario del turismo sociale è quello di favorire le numerose famiglie escluse dai soggiorni e eliminare la disuguaglianza, garantendo cosi l’accesso alle vacanze a tutti". Dal 20 gennaio sarà possibile prenotare i buoni vacanza validi fino al 30 giugno: per questa prima fase, il Governo ha stanziato 5 milioni di euro.
I Buoni Vacanze assistiti, ovvero con contributo statale, sono un titolo di pagamento realizzato in due tagli (da 5 e 20 euro) immediatamente spendibili presso le aziende che aderiscono all'iniziativa, essi possono circolare esclusivamente in Italia e sono utilizzabili solo fuori dal Comune di residenza. (la scadenza è riportata su ogni buono).
Al possessore è assicurata la fattibilità di scegliere la vacanza utilizzando diverse strutture turistiche, a condizioni concordate e anche le regioni, enti locali e soggetti privati (datori di lavoro ecc.) potranno finanziare il turismo sociale attraverso tale meccanismo, simile a quello dei buoni-pasto, sulla base dall'esperienza francese che ne eroga per oltre un miliardo di euro l'anno. «Il sistema italiano è molto "aspro" – continua Pino Vitale – tuttavia se si dovesse giungere alla defiscalizzazione dei buoni vacanza, cosi come per i buoni pasto, il sistema potrebbe rivelarsi veramente innovativo»; possono usufruire dei Buoni Vacanze i cittadini italiani, regolarmente residenti in Italia, appartenenti a nuclei familiari che alla data della richiesta di emissione dei buoni vacanza, rientrano nelle previsioni socio-economiche di cui alla tabella nell'art. 4 del DPCM 21102008.
In sostanza il contributo statale varia dal 20 al 45 per cento, a seconda del numero di componenti del nucleo familiare, del reddito e del valore dei buoni richiesti. Inoltrare la domanda per acquisire i buoni vacanza è molto facile: basta seguire la procedura on-line, che prevede l’invio dei propri dati anagrafici e informazioni di tipo reddituale; dopo aver concluso l’intera procedura on-line, bisognerà conservare il codice di prenotazione acquisito, il quale dovrà essere successivamente presentato ad una delle agenzie della Banca Intesa- San Paolo dislocate sul territorio nazionale. I buoni vanno esibiti improrogabilmente entro 10 giorni dal loro rilascio.
«Il provvedimento ha un duplice obiettivo - conclude Pino Vitale - stimolare il turismo regionale, moltiplicando le occasioni di prenotare un periodo di vacanza e quindi incrementare le entrate degli operatori turistici e nel contempo sostenere le famiglie che non hanno la possibilità economica di andare in vacanza. Il relax e la vacanza non sono solo simpatiche parentesi, ma rappresentano un vero e proprio diritto per tutti».

Aeroporti 2009, calo di passeggeri:Capodichino crolla del 5,7&

Il 2009 anno nero per la gran parte degli aeroporti italiani il cui traffico passeggeri segna un calo complessivo del 2,7%. Crollo per Linate (-10,5%), in forte calo anche Malpensa (-8,7%), decremento, anche se più contenuto, per Fiumicino (-4%) e soprattutto per Capodichino (5,7%). Tra i pochi a mostrare il segno più è Ciampino, anche se di strettissimo margine (+0,2%). Sono i dati pubblicati da Assaeroporti, non ancora completi visto che mancano all'appello alcuni scali. Il 2010 è agli esordi, ma si annunciano già defezioni: Lufthansa Italia sospenderà, da metà febbraio, i collegamenti sulla Malpensa-Fiumicino, lamentando il monopolio di Alitalia sulla tratta. Nei 12 mesi trascorsi, segnati soprattutto dalla crisi a livello globale e, in ambito nazionale, dal decollo della nuova Alitalia a gennaio 2009, sono transitati 112 milioni 450mila passeggeri per gli aeroporti italiani, il 2,7% in meno rispetto al 2008, che a sua volta aveva segnato una flessione dell'1,8% sull'anno precedente.Nel 2009 Fiumicino si avvicina al tetto dei 34 milioni di viaggiatori (33.808.456), al secondo posto Malpensa con 17 milioni 551mila, quindi Linate con 8.295.099. Ciampino, sostenuto dalle low cost, regge a quota 4.800.260 passeggeri. Ma, se il dato annuale è negativo, dicembre fa ben sperare. Sempre secondo i dati di Assaeroporti, infatti, Fiumicino nell'ultimo mese dell'anno ha registrato una crescita a due cifre, +13,8% rispetto allo stesso mese 2008, con oltre 2 milioni e mezzo di utenti. Ciampino +1,9% con quasi 370mila passeggeri. Crescono anche Malpensa e Linate, rispettivamente del 2,1% e del 4,8%. Il totale degli scali finora pervenuti evidenzia una crescita del 9,8% dei passeggeri. Ma anche nell'anno della crisi (a livello globale la Iata stima una perdita di 11 miliardi di dollari per le 100 compagnie aeree più importanti), spicca la crescita di un gruppetto di scali, in alcuni casi a due cifre come per Bergamo (+10,4%), Bologna (+13,2%), Cagliari (+13,8%). Brillano poi il +100,5% messo a segno da Trapani e il +51% da Cuneo, dovuto alla presenza preponderante delle compagnie low cost.E' andata meno bene invece a Verona (-9,9%), a Trieste-Ronchi (-10,4%), Siena (-28,9%), Forlì (-32,7%), Brescia (-21,6%), Bolzano (-16%). Segno meno, sempre nel 2009, dal punto di vista dei movimenti. Malpensa registra infatti un calo del 14,2%, Milano Linate del 7,4%. Meglio per gli scali romani: Fiumicino evidenzia un decremento del 6,4%, Ciampino -3%. Male anche il cargo, con un calo

sabato 16 gennaio 2010

La Svimez per la Regione

Se un sondaggio di fonte non inattendibile lo condanna all´ultimo posto nel quadro delle preferenze date dagli elettori ai governatori regionali, Antonio Bassolino reagisce prontamente dicendo: «I sondaggi veri sono quelli che si fanno alle elezioni, con voti reali». Lo dice sulla spinta di uno smisurato orgoglio o per calcolato tatticismo, di fatto afferma che i sondaggi per conoscere gli orientamenti elettorali sono per definizione poco veritieri. Ma si può non dare importanza alle affermazioni di Bassolino, visto che lui non sarà nelle liste delle prossime elezioni regionali. C´è da credere invece che il Partito democratico sbaglierebbe non poco se presentasse poca attenzione a un sondaggio di “Ballarò” che ha confermato l´ancora grande vantaggio in ambito nazionale del partito di Berlusconi: un buon 39 per cento, dieci punti percentuali in più rispetto al Pd, e con la Lega Nord che naviga verso il 10 per cento dell´elettorato. Ma un altro dato diffuso dalla stessa trasmissione di Raitre dovrebbe specificamente interessare il Partito democratico: se c´è il 35 per cento dell´elettorato che vota “comunque” per lo schieramento di appartenenza, esiste per contro il 30 per cento dei votanti che decide valutando propriamente la qualità dei programmi e degli uomini chiamati ad attuarli.Questo tipo di elettore non è mai mancato nell´universo socio-politico italiano, ma oggi sembra rappresentare una fetta di elettorato più ampia, un fatto rilevante soprattutto se si considera che in questi anni, con l´avvento di Berlusconi in politica, si è accentuata la propensione a favorire i partiti guidati da leader carismatici. Non è possibile accertare se il Pd sia già precipitato in un punto di non ritorno, cagione più prossima il travagliato ritardo, a dir poco, nella formazione delle liste regionali e la scarsa connotazione data alla elaborazione dei programmi. Ma è anche vero che lo schieramento avversario non ha sullo stesso terreno offerto uno spettacolo migliore, per cui la partita, da questo punto di vista, potrebbe chiudersi in parità. Resterebbe così in piedi la valutazione di puntare decisamente su quella non trascurabile parte di elettori che guarda al programma e al profilo degli uomini, recuperando nei prossimi due mesi una impostazione programmatica più visibile quanto rigorosa.Seconda regione italiana per numero di abitanti (prossimo ai sei milioni) e regione leader del Mezzogiorno (come tale le spetta un ruolo di coordinamento nella Conferenza Stato- Regioni meridionali), la Campania è stretta dalla necessità di dover operare con rigore programmatico su due piani distinti ma non separati: un costante rispetto delle regole di buongoverno per non disperdere le risorse disponibili e garantire ad esse il migliore impiego produttivo; e, allo stesso tempo, perseguire una strategia di sviluppo con un vero e proprio piano che rafforzi il grado di competitività territoriale per richiamare investimenti dall´esterno e accelerare la crescita dell´economia industriale della regione. Negli ultimi tempi la giunta Bassolino qualcosa ha cominciato a fare in direzione di ciò che la cultura liberale chiama “buongoverno” (per esempio, riducendo il numero spropositato di consulenti), ma siamo ancora sul terreno di interventi episodici. Occorre definire il quadro, nella mappa delle gestioni regionali, di tutte le fonti di inefficienza e di parassitismo, e impegnarsi di fronte agli elettori a eliminarle in tempi certi. Nell´attuale fase della crisi economica, si può prevedere che aumenterà il fabbisogno di risorse per alleviare la crisi sociale (disoccupazione, precariato, povertà), e anche a questo specifico riguardo la regione dovrà intervenire con regolarità con più costanti misure di welfare.Ma occorre un serio realismo per non fallire nell´impegno di redigere e attuare un piano di sviluppo regionale. C´è preliminarmente da chiedersi se l´amministrazione regionale abbia al suo interno le risorse tecniche per rispondere a un tale bisogno. Si può tranquillamente affermare che esse mancano se si guarda alle esperienze del passato, e che non è facile metterle su in breve tempo. Allora è necessario ricorrere a enti esterni, che non possono essere rappresentati da gruppi di studiosi di varie competenze (qualche economista, qualche urbanista, qualche sociologo riunitisi per l´occasione). Occorre una tecnostruttura di indiscussa serietà culturale e morale, che conosca bene, oltretutto, il rapporto che intercorre tra strategia di sviluppo nazionale e intervento regionale. Non sembra che a tale proposito si possa indicare un centro di studi migliore della Svimez.

venerdì 15 gennaio 2010

Installazione di totem e pannelli informativi per i turisti di Pompei

TURISMO
L'amministrazione D'Alessio segna un passo avanti sui servizi offerti ai cittadini e ai turisti, grazie all'utilizzo di nuove tecnologie. È stata aggiudicata, ieri, la gara d'appalto (valore 160mila euro, fondi provinciali) per la creazione di opere destinate all'accoglienza turistica e che prevede l'installazione, in diversi punti della città, di totem e pannelli informativi, nonché la creazione di isole wi-fi e bluetooth attraverso i quali cittadini e turisti potranno accedere a informazioni e servizi di pubblica utilità. Ad aggiudicarsi la gara è stata la società S.E.T.I. specializzata in installazione e manutenzione di impianti di telecomunicazione. Il progetto prevede l'installazione delle infrastrutture necessarie all' implementazione di un sistema per la trasmissione e visualizzazione di informazioni al pubblico; tali infrastrutture sono dotate di tutti i dispositivi e le apparecchiature necessarie alla realizzazione del servizio finalizzato alla comunicazione interattiva di informazioni ai visitatori ed ai pellegrini, relative alle risorse culturali, agli eventi, ai punti di accoglienza e di ristoro, alle offerte di intrattenimento aggiuntive ed alternative, ai mezzi di trasporto, e a tante altre informazioni utili per rendere il soggiorno nella città di Pompei il più piacevole possibile. Lo scopo è quello di valorizzare e tutelare il patrimonio artistico e culturale di una città alla quale la storia e la fede cristiana hanno lasciato perle di rara bellezza e di indiscusso valore. In particolare, è prevista la dislocazione sul territorio di info point, costituiti da totem e pannelli informativi. Ma non solo. A disposizione di cittadini e turisti ci saranno anche alcuni "citofoni": sistemi di comunicazione audio che permetteranno agli utenti di poter entrare in contatto con numeri di pubblica utilità come il pronto intervento sanitario o la polizia di Stato. Ancora. In alcuni punti strategici saranno anche presenti dei punti di accesso wi-fi e bluetooth attraverso i quali sarà possibile accedere al portale del Comune dove sarà possibile ottenere ulteriori informazioni e ricevere, via bluetooth, sms informativi. Grande la soddisfazione espressa dal primo cittadino di Pompei, Claudio D'Alessio, che ha sottolineato come questo progetto "porterà Pompei tra le poche città tecnologicamente e culturalmente avanzate in materia di offerta di servizi e informazioni ai cittadini, e non solo. La nostra città è, e vuole essere sempre di più, città dell'accoglienza. Un'accoglienza che è sempre più sinonimo di qualità della vita misurabile, proprio, in termini di servizi offerte ai cittadini e ai turisti. Questo progetto – conclude il sindaco D'Alessio – offrirà servizi utili anche ai cittadini di Pompei che vedranno così abbattere le distanze tra il palazzo comunale e la vita quotidiana troppo spesso complicata dalla burocrazia e, contemporaneamente, darà ai turisti la possibilità di accedere con un click alle informazioni utili per poter godere di tutti gli eventi e le manifestazioni in programma in città e di potersi spostare tra la città vecchia e quella nuova senza alcuna difficoltà". Positivo, anche, il commento dell'assessore all'innovazione tecnologica, Claudio Alfano, per il quale "questo è il primo passo verso l'obiettivo che sin dall'inizio abbiamo posto come base della nostra attività amministrativa, che è quello di offrire sempre maggiori servizi ai turisti e ai nostri cittadini nell'ottica di avvicinare sempre di più la città alle istituzioni. Il progetto della Provincia di Napoli prevedeva solo l'installazione dei totem e dei pannelli informativi. Noi abbiamo voluto introdurre anche le isole wi-fi e bluetooth perché ci consentiranno di cominciare a gettare le basi per la creazione di una rete wireless cittadina: un progetto, già inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Ma la nostra azione di innovazione non finisce qui. Parallelamente a questi interventi abbiamo anche avviato i lavori per la creazione del nuovo portale del Comune di Pompei. Inoltre, assume particolare rilevanza il totem che verrà installato all'ingresso della casa comunale che raccogliendo le direttive del Ministero dell'Innovazione, permetterà agli utenti del Comune di poter esprimere un giudizio sull'efficienza dei servizi erogati dai diversi uffici comunali. Tutte queste strutture - conclude l'assessore Alfano - saranno connesse tra loro e ad una centrale operativa in modo da mettere a sistema questa importante infrastruttura di rete".

martedì 12 gennaio 2010

Forum, Oddati chiama le associazioni

Un milione di euro alle associazioni culturali per partecipare al programma del Forum delle Culture 2013. Al via “Laboratorio Forum”, una sorta di “cantiere” aperto alla città. «Quella del 2013 è una grande occasione, che però ancora non prende quota — osserva il presidente della consulta generale del Forum, Nicola Oddati — non può essere la soluzione di tutti i mali, ma può essere un’occasione straordinaria per Napoli». Entro le prossime settimane sarà pronto un avviso pubblico per una manifestazione di interesse che avrà lo scopo di costruire le condizioni per una partecipazione attiva della città. L’attività sarà ispirata a tre criteri di base: creare sinergie tra gli operatori culturali, predisporre un collegamento internazionale, stabilire un collegamento con le realtà scolastiche e studentesche. Manca ancora la dichiarazione di grande evento, che porterebbe con sé fondi e poteri speciali: la trattativa con Roma sembra essere in una fase di stallo. «La questione è sempre aperta, ci confrontiamo col governo, ma non stiamo certo fermi, anzi, andiamo avanti», spiega il presidente Antonio Bassolino. Che nel suo intervento ribadisce chiaramente: «Il Forum delle Culture è anche Forum delle città, deve esserlo per fare che la partecipazione degli stati, delle nazioni, si esprima nel modo più giusto e utile». La cultura per il governatore è spesso il fattore che accompagna lo sviluppo economico e civile: «È in parte quello che è avvenuto a Napoli con il piano regolatore generale e con la metropolitana, che nasce da un’impostazione culturale della città». Tra gli interventi quello di Alessandro Arienzo, tra i responsabili del master in Comunicazione transmediale del dipartimento di Filosofia della Federico II, con il quale il Forum ha già aperto una collaborazione per la formazione di studenti e per l’elaborazione di idee nuove sulla comunicazione. Iniziative in campo ce ne sono già, come quella lanciata da Eddy Colonnese, presidente del Consorzio Napoli Centro Antico: «Stiamo lavorando a un importante appuntamento internazionale, al via nel 2011: un grande Festival delle culture del Mediterraneo e dei Sud del mondo una kermesse che partendo da Napoli prenda in considerazione le aree dell’Europa mediterranea e le realtà più vivaci dei Sud del mondo, dall’Africa, al mondo arabo, dall’America Latina al sud est asiatico».

lunedì 11 gennaio 2010

Turismo in caduta libera al Sud

Turismo in caduta libera al Sud. Il Ministro Altero Matteoli non ha certo usato perifrasi, questa mattina in occasione dell’inaugurazione del nuovo scalo dell’aeroporto di Capodichino a Napoli. Un terminal che secondo il Ministro rappresenta un’opportunità strategica per il Sud, che deve abbandonare i provincialismi. “Un impianto così ha una forte valenza economica, quale attrattore di turismo. Nel Mezzogiorno, infatti, la quota del turismo è attestata sul 18-19 per cento. Cioè quanto fa da solo il bipolo Rimini-Riccione”. Dati che non danno certo conforto. Il sud, con le sue bellezze paesaggistiche, può e deve fare di più. “Annullando, tanto per cominciare, i vincoli di accesso e organizzando un piano degli aeroporti che finalmente dopo 27 anni è stato sbloccato”. Capodichino è stato il primo aeroporto italiano ad essere privatizzato.