LA PROTESTA
Albergatori e ristoratori denunciano disdette e cali nelle prenotazioni. E attaccano l'assessore. "Vanno salvate eccellenze come il Teatro Festival, Ravello e il museo Madre"di TIZIANA COZZI
C'è mancato poco che non scendessero in piazza. Alla fine però albergatori e operatori del turismo hanno desistito, scegliendo, per ora, la via più morbida. Hanno convocato la stampa per lanciare l'ultimo appello ai politici di Regione, Provincia e Comune: il turismo è al collasso in una città in perenne emergenza. Appello che non disdegna toni polemici. "Ci rivolgiamo a tutti ma soprattutto all'assessore regionale Giuseppe De Mita - attacca Salvatore Naldi, presidente Federalberghi Napoli - che ha avuto il coraggio di promuovere il Natale a Napoli alla fiera di Rimini e nulla ha realizzato, a cominciare dalle luminarie. Gli amministratori precedenti erano concreti, anche se comunicavano gli eventi all'ultimo minuto. Eccellenze come il Festival del teatro, Ravello e il museo Madre vanno salvati".Si attende un Natale dimesso. Tra le disdette e i cali nelle prenotazioni per l'emergenza rifiuti "sono tante le telefonate di clienti - spiegano gli operatori - che preferiscono rinviare la visita a Napoli sperando nella risoluzione del problema, ma in molti rinunciano. Ottobre e novembre sono stati deboli e dicembre sarà ancora peggio". A questo si aggiunge una insufficiente pianificazione economica. La Campania è 14esima in Italia per investimenti nel settore, nel 2007 solo lo 0,71 per cento della spesa complessiva è stato destinato al turismo. In una situazione così difficile se nessuna mano verrà tesa, promettono, la piazza sarà la prossima meta. "Abbiamo chiesto al prefetto un incontro con Regione, Provincia e Comune - dichiara Mario Pagliari, presidente della sezione Turismo dell'Unione industriali - ma se non porterà ad azioni concrete scenderemo in strada per la prima volta. Siamo pronti a salire sui tetti dei nostri alberghi". Stretta tra cantieri, delinquenza, viabilità, illuminazione e rifiuti, la città è disertata dal turista. I dati presentati, elaborati da Str Global, parlano chiaro. Dal 2007 ad oggi sono state occupate meno camere (meno 5,8 per cento). In ribasso i costi medi delle camere con una contrazione dell'11 per cento. In quattro anni, il costo medio è passato da 102 a 82 euro. Cala anche l'importo medio delle stanze vendute (meno 17 per cento). "Nessun albergo può sostenere un calo di fatturato del 17 per cento - dice Mario Grilli, proprietario dell'Hotel Ramada - già 120 aziende hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga". Una crisi condivisa dai ristoratori: "La crisi rifiuti ci è costata un calo del 20 per cento - dice il presidente di Assoristoratori Massimo Di Porzio - ma abbiamo perso il turismo d'élite". Nell'immediato futuro c'è la "class action" per danno di immagine. "È solo l'inizio di una protesta lunga - dice Ettore Cucari, presidente Fiavet Campania - prima di decidere di andare via. Chiediamo da mesi un piano strategico da concordare insieme". "Condivido i toni degli operatori - dice l'assessore comunale Graziella Pagano - confermiamo i nostri progetti".
Albergatori e ristoratori denunciano disdette e cali nelle prenotazioni. E attaccano l'assessore. "Vanno salvate eccellenze come il Teatro Festival, Ravello e il museo Madre"di TIZIANA COZZI
C'è mancato poco che non scendessero in piazza. Alla fine però albergatori e operatori del turismo hanno desistito, scegliendo, per ora, la via più morbida. Hanno convocato la stampa per lanciare l'ultimo appello ai politici di Regione, Provincia e Comune: il turismo è al collasso in una città in perenne emergenza. Appello che non disdegna toni polemici. "Ci rivolgiamo a tutti ma soprattutto all'assessore regionale Giuseppe De Mita - attacca Salvatore Naldi, presidente Federalberghi Napoli - che ha avuto il coraggio di promuovere il Natale a Napoli alla fiera di Rimini e nulla ha realizzato, a cominciare dalle luminarie. Gli amministratori precedenti erano concreti, anche se comunicavano gli eventi all'ultimo minuto. Eccellenze come il Festival del teatro, Ravello e il museo Madre vanno salvati".Si attende un Natale dimesso. Tra le disdette e i cali nelle prenotazioni per l'emergenza rifiuti "sono tante le telefonate di clienti - spiegano gli operatori - che preferiscono rinviare la visita a Napoli sperando nella risoluzione del problema, ma in molti rinunciano. Ottobre e novembre sono stati deboli e dicembre sarà ancora peggio". A questo si aggiunge una insufficiente pianificazione economica. La Campania è 14esima in Italia per investimenti nel settore, nel 2007 solo lo 0,71 per cento della spesa complessiva è stato destinato al turismo. In una situazione così difficile se nessuna mano verrà tesa, promettono, la piazza sarà la prossima meta. "Abbiamo chiesto al prefetto un incontro con Regione, Provincia e Comune - dichiara Mario Pagliari, presidente della sezione Turismo dell'Unione industriali - ma se non porterà ad azioni concrete scenderemo in strada per la prima volta. Siamo pronti a salire sui tetti dei nostri alberghi". Stretta tra cantieri, delinquenza, viabilità, illuminazione e rifiuti, la città è disertata dal turista. I dati presentati, elaborati da Str Global, parlano chiaro. Dal 2007 ad oggi sono state occupate meno camere (meno 5,8 per cento). In ribasso i costi medi delle camere con una contrazione dell'11 per cento. In quattro anni, il costo medio è passato da 102 a 82 euro. Cala anche l'importo medio delle stanze vendute (meno 17 per cento). "Nessun albergo può sostenere un calo di fatturato del 17 per cento - dice Mario Grilli, proprietario dell'Hotel Ramada - già 120 aziende hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga". Una crisi condivisa dai ristoratori: "La crisi rifiuti ci è costata un calo del 20 per cento - dice il presidente di Assoristoratori Massimo Di Porzio - ma abbiamo perso il turismo d'élite". Nell'immediato futuro c'è la "class action" per danno di immagine. "È solo l'inizio di una protesta lunga - dice Ettore Cucari, presidente Fiavet Campania - prima di decidere di andare via. Chiediamo da mesi un piano strategico da concordare insieme". "Condivido i toni degli operatori - dice l'assessore comunale Graziella Pagano - confermiamo i nostri progetti".
ed è di recente un'articolo del New York times nel quale si parla di milano come una dele prime cinque città da visitare dal punto di vista artistico e culturale nonchè per i suoi bnuerosi meetig e mostre.Bene mentre su quest'ultimi mi trovo d'accordo, sulla predominanza artistica culturale di mialno rispetto ad altre città d'arte mi lascia alquanto perlesso...
RispondiEliminaE noi dormiamo!