Prima il misterioso assalto dei pirati allo yacht di un imprenditore fermo nelle acque al largo di Posillipo. Poi la storia del rappresentante di gioielli spiato nella piazzetta di Capri, pedinato dal Beverello e infine rapinato di circa 150 mila euro di preziosi mentre, in taxi, si dirigeva in aeroporto.
Ce n´è abbastanza per proiettare ombre pesantissime, sulla sicurezza dei visitatori in procinto di raggiungere Napoli per la stagione turistica. È preoccupato anche Gianni Lettieri, presidente dell´Unione industriali reduce dal positivo incontro con il ministro dell´Interno Roberto Maroni, insieme al quale ha siglato il protocollo sul recupero delle aziende sequestrate ai clan.«In questa come in altre occasioni - riflette Lettieri - abbiamo dimostrato che, come Unione industriali, siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte. La sintonia con il ministro Maroni va avanti da tempo. Ma da soli non possiamo farcela. In questo senso, gli episodi di queste ore rappresentano un campanello d´allarme». Evidenzia il leader di Palazzo Partanna: «Spaventa il fatto che si possa essere pedinati dalla piazzetta di Capri fino all´aeroporto. Ma mi spavento ancor di più quando le vittime dicono di non voler tornare a Napoli. Significa che siamo davvero messi male. La nostra è già diventata una città di passaggio verso altre mete. Se continua così, chi vuole raggiungere Positano o le isole paradossalmente partirà da Salerno o da Fiumicino».Che fare, allora? Lettieri pensa a una soluzione strutturale: «Le forze dell´ordine e l´esercito da soli non possono far fronte a tutte le incombenze di una realtà come la nostra - sottolinea - meglio sarebbe trasformare i vigili urbani in un vero e proprio corpo di polizia. Dovrebbero avere una più proficua missione oltre ai compiti che già hanno. Mi rendo conto è anche un problema di risorse - aggiunge il presidente degli industriali - ma se si lavora bene le risorse si trovano. Come? Si può risparmiare sulle municipalizzate che costano alla collettivitò 70-80 milioni di euro l´anno. Ed è solo una delle strade possibili. A New York, ad esempio, funziona già in questo modo. E anche se il contesto della metropoli americana è completamente diverso dal nostro, sono sicuro che il modello del New York police department potrebbe essere esportato con successo. Si potrebbe costituire una sezione composta da 250 vigili addestrati e organizzati per diventare una vera propria polizia locale, dunque in grado di potenziare la sorveglianza in zone come il Beverello, l´aeroporto, i Decumani, senza sovrapposizioni con le altre forze dell´ordine. L´esperienza del generale Luigi Sementa - conclude Lettieri - che ha alle spalle una lunga carriera nei carabinieri, potrebbe rendere più efficace l´esperimento».Intanto vanno avanti le indagini. La squadra mobile diretta dal vicequestore Vittorio Pisani e il commissariato Posillipo guidato dal vicequestore Renato De Bernardo sono al lavoro per far luce sul giallo dei pirati del golfo. Si cerca in tutta Italia lo yacht rapinato all´imprenditore Antonio Fortunato. Gli agenti del commissariato Secondigliano diretti dal vicequestore Stanislao Caruso sono invece sulle tracce di almeno tre persone, un "basista" e i due esecutori, che hanno pianificato ed eseguito il colpo ai danni del rappresentante di gioielli.
Ce n´è abbastanza per proiettare ombre pesantissime, sulla sicurezza dei visitatori in procinto di raggiungere Napoli per la stagione turistica. È preoccupato anche Gianni Lettieri, presidente dell´Unione industriali reduce dal positivo incontro con il ministro dell´Interno Roberto Maroni, insieme al quale ha siglato il protocollo sul recupero delle aziende sequestrate ai clan.«In questa come in altre occasioni - riflette Lettieri - abbiamo dimostrato che, come Unione industriali, siamo pronti a fare fino in fondo la nostra parte. La sintonia con il ministro Maroni va avanti da tempo. Ma da soli non possiamo farcela. In questo senso, gli episodi di queste ore rappresentano un campanello d´allarme». Evidenzia il leader di Palazzo Partanna: «Spaventa il fatto che si possa essere pedinati dalla piazzetta di Capri fino all´aeroporto. Ma mi spavento ancor di più quando le vittime dicono di non voler tornare a Napoli. Significa che siamo davvero messi male. La nostra è già diventata una città di passaggio verso altre mete. Se continua così, chi vuole raggiungere Positano o le isole paradossalmente partirà da Salerno o da Fiumicino».Che fare, allora? Lettieri pensa a una soluzione strutturale: «Le forze dell´ordine e l´esercito da soli non possono far fronte a tutte le incombenze di una realtà come la nostra - sottolinea - meglio sarebbe trasformare i vigili urbani in un vero e proprio corpo di polizia. Dovrebbero avere una più proficua missione oltre ai compiti che già hanno. Mi rendo conto è anche un problema di risorse - aggiunge il presidente degli industriali - ma se si lavora bene le risorse si trovano. Come? Si può risparmiare sulle municipalizzate che costano alla collettivitò 70-80 milioni di euro l´anno. Ed è solo una delle strade possibili. A New York, ad esempio, funziona già in questo modo. E anche se il contesto della metropoli americana è completamente diverso dal nostro, sono sicuro che il modello del New York police department potrebbe essere esportato con successo. Si potrebbe costituire una sezione composta da 250 vigili addestrati e organizzati per diventare una vera propria polizia locale, dunque in grado di potenziare la sorveglianza in zone come il Beverello, l´aeroporto, i Decumani, senza sovrapposizioni con le altre forze dell´ordine. L´esperienza del generale Luigi Sementa - conclude Lettieri - che ha alle spalle una lunga carriera nei carabinieri, potrebbe rendere più efficace l´esperimento».Intanto vanno avanti le indagini. La squadra mobile diretta dal vicequestore Vittorio Pisani e il commissariato Posillipo guidato dal vicequestore Renato De Bernardo sono al lavoro per far luce sul giallo dei pirati del golfo. Si cerca in tutta Italia lo yacht rapinato all´imprenditore Antonio Fortunato. Gli agenti del commissariato Secondigliano diretti dal vicequestore Stanislao Caruso sono invece sulle tracce di almeno tre persone, un "basista" e i due esecutori, che hanno pianificato ed eseguito il colpo ai danni del rappresentante di gioielli.
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